venerdì 2 ottobre 2009

Economy: l'opinione del nazionale su lavoro e impresa artigiana

Segnalo un articolo molto importante pubblicato sullo speciale Economy di Panorama.

Il presidente Marco Colombo viene intervistato, insieme alla giunta nazionale e ad altri giovani impresnditori (Venzo, Giambellini, Porracchia, Gaudiosi) in merito alle problematiche fatte emergere da Guerrini questa estate, circa la mancanza di manodopera qualificata nelle imprese artigiane.

L'articolo approfondisce tutti i punti più delicati dell'argomento, dall'appeal delle imprese artigiane che negli anni è diminuito a favore dell'industria, fino alla qualità della formazione dei centri professionali e all'educazione delle famiglie.

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4 commenti:

Galbiati Mattia ha detto...

decisamente un articolo molto forte e veritiero. Per la mia esperienza ho trovato una situazione tragica. la scuola professionale viene utilizzata come parcheggio a tempo per arrivare fino al compimento del diciottesimo anno per smettere di studiare, di conseguenza le figure professionali che dovrebbero uscirne sono solo ragazzi svogliati, annoiati dalla vita e dal lavoro. la loro unica ambizione è il posto fisso ben retribuito con il minimo sforzo ed il minimo impegno. i giovani ragazzi di oggi vedono il mondo del lavoro come uno scambio, prima l'imprenditore deve garantire loro un elevato stipendio, elevati premi produzione etc etc etc e poi vediamo cosa possono fare. bisognerebbe porsi una domanda, ma la nostra socità è in grado di stare al passo con le richieste di un mondo artigiano?o più semplicemente la nostra società ha voglia di lavorare?

Unknown ha detto...

Sono perfettamente d' accordo con ciò che e emerso nell' articolo, ultimamente uno dei nodi centrali delle Ns. discussione essendo noi dei "giovani imprenditori" è stato il ricambio generazionele, questo passaggio preoccupa tanti giovani
per il bagaglio di responsabilità che un' azienda porta con se ma anche perche a loro volta non si sentono affiancati da personale specializzato ed all' altezza delle situazioni, nella Ns. azienda artigiana il passaggio generazionale e gia stato ampiamente collaudato ma un' azienda artigiana al contrario di quello che si crede, oggi come oggi non e solo un lavoro in bottega bisogna sempre confrontarsi con la realta lavorativa a cui ci si affaccia e quindi la ricerca di nuovi clienti, rispettando costantemente le loro eigenze, per non parlare della "carta" che richiede il mercato, tutte queste cose richiedono molto tempo da sottrarre alla parte produttiva, il Ns. capo officina fra circa 2 anni andrà in pensione, e lavorando da quando aveva 13 anni direi anche che se lo merita, ma a sostituirlo chi ci sarà??
Con fatica ho saputo prendere il posto di mio padre nel gestire la Ns. attivita dalla testa ai piedi, ma alla parte produttiva cosa succederà???
Il fatto di non avere ancora individuato un degno successore a questa figura a soli due anni dalla sua pensione mi preoccupa molto, ma ancora di piu mi preoccupa che i ragazzi che con lui lavorano non mostrano alcun
interesse per la sua figura, personalmente quando ho iniziato il mio percorso lavorativo ero fiero di cio che facevo, avevo voglia di imparare ma soprattutto di primeggiare nel mio lavoro, vedevo ogni cosa che facevo ed era una sfida con me stesso, questo e solo questo a distanza di anni ha fatto crescere me e la mia azienda ma una domanda cotinua a ronzarmi nella testa....
domani come sarà????

Filippo Berto ha detto...

Il futuro dipende dalla nosta capacità di attrarre le persone attorno ai nostri progetti di impresa. Ic ambio di rotto rispetto al vecchio modello di imprese artigiane è anche basato su questo: saremo in grado di modificare l'immagine del nostro lavoro nella percezione delle persone?

Elena Natali ha detto...

Un mio caporeparto va in pensione a Dicembre , io è da oltre un anno che cerco un possibile sostituto e questi sono alcuni esempi delle risposte avuti da lavoratori disoccupati e non :
- io in mobilità prendo €.900,00 stando a casa , perchè dovrei venire a lavorare per meno del doppio ?
- a no guardi in produzione proprio no
- potrei anche imparare il lavoro ma le dico già che io aspiro al posto statale
- un lavoro di responsabilità non lo reggerei , provo a fare quello che mi dice ma senza prendere decisioni di nessun tipo .
La politica dell'assistenzialismo a tutti i costi ha portato ad una sola sola percezione : posto ben pagato , poco sforzo , zero responsabilità , e fin che morti non ci separi .